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Mancano pochi giorni a Natale e nell’ufficio postale di un piccolo paesino gli impiegati trovano una lettera indirizzata a Babbo Natale. Dopo un po’ d’esitazione, decidono di aprirla:
«Caro Babbo Natale – si legge sono un bimbo di 8 anni di nome Piero e vorrei chiederti un regalo. La mia famiglia è molto povera e per questo, invece di giocattoli, ti chiedo di mandarmi mille euro, così anche noi potremo passare delle buone feste».
La letterina commuove l’intero ufficio postale e gli impiegati della posta, ancora con gli occhi lucidi, decidono di fare una colletta.
Raggiunta la cifra di 500 euro, infilano il denaro in una busta e la spediscono all’indirizzo del bimbo.
L’anno successivo, nello stesso periodo, nello stesso ufficio postale, gli impiegati però trovano un’altra busta per Babbo Natale, inviata sempre da Piero:
«Caro Babbo Natale, sono Piero il bimbo che ti ha scritto l’anno scorso. Vorrei chiederti lo stesso regalo, mille euro. Grazie per aver esaudito il mio desiderio lo scorso anno, ma quest’anno mandami un assegno non trasferibile, perché l’altra volta quei ladri delle poste mi hanno fregato 500 euro!».
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